Strappata
l'insegna dell'associazione nella vetrina dell'ufficio di via
Galeati: evidentemente alcune delle battaglie portate avanti
dall'associazione hanno dato fastidio a qualcuno
Nei
giorni scorso è stata strappata l'insegna di Legambiente affissa
nella vetrina dello sportello di via Galeati a Imola. Un piccolo atto
vandalico evidentemente frutto del “fastidio” di qualcuno per la
serie di iniziative realizzate dall'associazione ambientalista a
Imola e Circondario.
“Negli
ultimi mesi - ha dichiarato Giulia Olivieri, Presidente del circolo
Legambiente ImolaMedicina - ci siamo occupati di molti temi “caldi”,
dalle stazioni ecologiche di Hera all'acqua pubblica, dai tagli ai
servizi Ausl al rumore dell'autodromo, al PSC e alle nuove
cementificazioni che si vorrebbero realizzare al Piratello, la
Fucina, la via Emilia bis, la nuova uscita per la A14 tra Imola e
Castel S.Pietro, per non parlare del tema delle biomasse:
evidentemente abbiamo colpito nel segno e abbiamo “dato fastidio”
a qualcuno che preferirebbe che di questi temi non si parlasse”.
Insomma, il tanto decantato “diverso modello di sviluppo” va scritto solo per scopi elettorali nelle carte d’intenti di qualche partito, per sostenere anche le tesi di incauti alleati di percorso: ...Imola docet!
Insomma, il tanto decantato “diverso modello di sviluppo” va scritto solo per scopi elettorali nelle carte d’intenti di qualche partito, per sostenere anche le tesi di incauti alleati di percorso: ...Imola docet!
In
particolare sui temi dell'urbanistica, Legambiente ha realizzato
anche una serie di video reportage, visibili sul sito
dell'associazione www.legambientemedicina.it
e sul canale Youtube www.youtube.com/cignoverdeoro
in cui si denuncia l'inutile colata di cemento che si vorrebbe
realizzare in città con il nuovo PSC. E poi ancora, Legambiente ha
raccontato lo strano modo di promuovere la strada dei vini e dei
sapori lungo la valle del Santerno, posizionando la relativa
cartellonistica dietro ai cassonetti dei rifiuti, ed ha realizzato un
video per raccontare la storia dei mulini e delle fontane pubbliche
della vallata, un patrimonio storico e culturale che andrebbe
promosso, valorizzato, fatto conoscere.
“Non
sapremmo dire quale di queste attività sia quella che ha dato più
fastidio, scatenando l'atto vandalico o provocatorio – ha concluso
Giulia Olivieri – di certo però è servito a confermare che stiamo
facendo bene il nostro mestiere, che è quello di entrare nel vivo
delle questioni che riguardano il territorio e la qualità della vita
dei cittadini. Ci dispiace che questo abbia innervosito qualcuno, ma
per noi è uno stimolo ancora più forte a continuare questo
percorso. Nell'immediato sostituiremo l'insegna con una nuova, per il
resto, invitiamo tutti i cittadini a collaborare con la nostra
associazione, per potenziare le sue attività di tutela e
valorizzazione del territorio in cui viviamo”.